Pillole di EcoFuturo per curare la febbre della Terra: l’intervento di OffgridSun

OffgridSun, ha partecipato al convegno nazionale “Pillole di EcoFuturo per curare la febbre della Terra” organizzato da EcoFuturo, presso il Ministero dell’Ambiente a Roma; in presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del Presidente della Commissione Industria del Senato Gianni Girotto.

Qui sotto il nostro intervento:

E’ bello essere qui oggi con molti amici che hanno a cuore il futuro! In un periodo in cui si parla molto di climate change e di green deal noi di Offgridsun, cerchiamo di passare dalle parole ai fatti concreti.

È vero che si può vedere altre aziende in altri paesi con milioni di euro da diversi investitori, ma siamo anche felici di poter far crescere nostra piccola impresa veneta innovativa.

 

Cosa facciamo

Da diversi anni sviluppiamo sistemi fotovoltaici non connessi alla rete elettrica che sono già stati installati in più di 40 paesi nel mondo e principalmente in Africa per venire incontro alle esigenze energetiche di base: dall’illuminazione della propria casa fino all’approvvigionamento di acqua potabile.

 

La nostra filosofia

Indipendentemente dalle parole e dalle ideologie, noi abbiamo la certezza scientifica, diciamo pure Galileiana visto che siamo di Padova!, che il solare ha già vinto la sfida energetica: c’è una stima, forse anche troppo conservativa, che si basa solamente su analisi economiche e da cui si vede che più del 60% dell’energia in tutto il continente africano sarà di fonte solare al 2050. Noi pensiamo che tale traguardo si possa raggiungere anche prima visti i costi ormai molto contenuti e la qualità ovvero la durata nel tempo che i prodotti possono garantire. Bisogna ricordare che in gran parte delle zone non elettrificate la fanno da padrone ancora i generatori diesel: in media la spesa annua per il diesel è di 50 Miliardi di dollari, ovvero più del doppio di quello che potrebbe costare già oggi fare la stessa energia con dei sistemi fotovoltaici. Ripeto, 50 Miliardi di dollari all’anno, letteralmente buttati. Che impoveriscono paesi già meno sviluppati e contribuiscono alle emissioni in modo considerevole.

 

La nostra soluzione

Partendo dall’esigenza di base, abbiamo brevettato e realizzato un kit, chiamato Energy Station, che dal 2013 è approvato dal programma Lighting Global della IFC/World Bank. Programma finanziato anche dal Ministero dell’Ambiente. Ahimè siamo l’unica azienda italiana!

I nostri kit permettono di fornire luce e ricarica per il telefono cellulare e piccoli dispositivi come una radio. Ogni kit è dotato di 3 luci e di cavi abbastanza lunghi per illuminare 3 stanze distinte. Il costo che parte da meno di 50 dollari permette anche ai più poveri di recuperare questo investimento in pochi mesi, non dovendo più acquistare il kerosene per le lampade a petrolio che oltre che ad essere costoso è fonte di incendi e di intossicazioni… e inquina! Avere la luce significa poter stare insieme, studiare quando è buio, lavorare per qualche ora in più e quindi migliorare la propria condizione economica. Scusate la brutalità, ma questo è “aiutarli a casa loro”. In base ai numeri delle reali Energy Station installate, ad oggi abbiamo migliorato la vita di circa 300.000 persone in modo particolare in Etiopia.

 

La nostra gamma

Chiaramente non tutto si risolve con delle piccole luci! Forniamo e progettiamo anche sistemi più grandi come i pozzi fotovoltaici o impianti per scuole e ospedali… e in generale qualsiasi impianto fotovoltaico non connesso alla rete elettrica. I Mega impianti, che pure vengono realizzati in questi paesi, di fatto servono quasi solo ad alimentare le capitali e lasciano le zone rurali al buio, contribuendo così alla piaga dell’inurbamento della popolazione che lascia le zone rurali per “ghettizarsi” nelle città. Il territorio rurale si aiuta spesso con impianti di medie e piccole dimensioni.

Approfittiamo infine di questa sede per dare il nostro contributo alla spending review! Su Lighting Global come già accennato ci pare abbastanza strano che il generoso contributo del Ministero dell’Ambiente poi ricada solo in minima parte sull’Italia. Inoltre, su un altro capitolo di spesa del Ministero vediamo che i fondi vengono investiti in quelle che non sembrano concretizzarsi. Ad oggi non sembrano aiutare sia le aziende sia le persone nel buio. Grazie

 

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